martedì 12 gennaio 2010

LA SOLITUDINE DELL'ARTISTA. Incontro con PAOLO FABBRI


 
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In occasione della mostra dedicata ad Alessandro Pomi, tre appuntamenti per un omaggio alla sua opera, attraverso la riflessione critica, la poesia e la musica.
 
Il primo appuntamento
Giovedì 14 gennaio 2010, alle ore 20,45 a Palazzo Montereale Mantica
 
La solitudine dell'artista.
Isolamento e autenticità
Conversazione con Paolo Fabbri
 
"Solo gli isolati comunicano": questa dichiarazione di Eugenio Montale sanciva la validità di un luogo comune della critica novecentesca, che vedeva isolamento eautenticità riuniti in un giudizio di valore altamente positivo. Nell'epoca in cui il tempo è prodotto dal sincronismo mondiale delle notizie e quasi da ovunque ci si può collegare con ovunque, si può ancora spendere questo punto di vista? E che senso hanno aggettivi analoghi come, appartato, attardato, aggiornato? Affronterà questo tema Paolo Fabbri, professore universitario in Italia e in Francia, già direttore dell'Istituto di Cultura Italiano a Parigi, uno dei maestri della semiologia europea.
 
 
In apertura presentazione del catalogo della mostra dedicata ad Alessandro Pomi, a cura di Stefano Franzo
 
 
Paolo Fabbri, nato a Rimini nel 1939, è Professore Ordinario di Semiotica dell'Arte e Letterature artistiche presso il DADI (Dipartimento Arte e Design), Facoltà di Arte e Design, IUAV, Università di Venezia. Ha insegnato nelle Università di Firenze, Urbino, Palermo, Bologna; a Parigi (École des Hautes Études en Sciences Sociales, Università di Paris V "Sorbonne", Collège International de Philosophie); in California, (UC San Diego) e altrove (Australia, Canada, Spagna, Brasile, Argentina) Ha fondato il Centro di Semiotica di Urbino. Ha svolto un'attività nazionale e internazionale di pubblicazioni (riviste, collane) e di ricerca; ha scritto articoli, edito libri in più lingue sui problemi della comunicazione, del linguaggio, dei sistemi e dei processi semiotici. Fa parte del comitato scientifico di numerose riviste e istituzioni nazionali e internazionali. Rappresenta l'Italia all'International Association of Semiotic Studies. Ha diretto dal 1992 al 1996 l'Istituto Italiano di Cultura a Parigi.
 
 
INGRESSO LIBERO.
 
 
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Segni da un territorio
ALESSANDRO POMI (1890-1976)
IMMAGINI DEL SILENZIO
 
4 Dicembre 2009 – 29 Gennaio 2010
Palazzo Cossetti, Piazza XX Settembre, 2 - Pordenone
Da Lunedì a Venerdì, 8.30 – 13.30 / 14.30 – 17.30
8, 25 Dicembre / 1, 6 Gennaio chiuso
Ingresso libero
 
Quest'anno l'attenzione di FriulAdria si è focalizzata sul pittore Alessandro Pomi (Mestre, 1890 - Venezia, 1976), allievo di Ettore Tito all'Accademia di Belle Arti, inserito nel gruppo di Ca' Pesaro e del Circolo Artistico cittadino. Dopo un inizio eminentemente veneziano e l'esordio alla Biennale, di cui sarà assiduo, Pomi esce dai confini italiani, affermandosi per tempo alle mostre internazionali: Monaco di Baviera, Pittsburgh (dove sarà vicino anche a Edward Hopper), Saint Louis, Baltimora, Toledo. La sua precoce abilità, riconosciuta dalla critica coeva, compare con forza nei ritratti e nelle atmosfere sospese e silenti degli atelier e degli interni, come nelle marine abbaglianti di luce, amate dal mercato americano.
Il suo nome, che così a lungo ha risuonato nelle esposizioni internazionali, è stato però lentamente obliato proprio qui, nelle sue terre d'origine: per questo FriulAdria ha deciso di dedicargli una monografia per la collana "Segni da un territorio", una mostra a Palazzo Cossetti, esponendo fra l'altro alcune opere della propria collezione mai presentate al pubblico sin d'ora, e tre eventi di approfondimento critico, poetico e musicale in collaborazione con pordenonelegge.it e l'associazione SoWhat.
 
 
 
 
 
INFO: 0434.233288
 
 
 
 

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